ANDREA LELLI  “Il tempo qui ed ora”
   (2020 )

Sapete chi è Andrea Lelli? Un elegante tessitore di pop volto al rinnovo stilistico con idee fresche, attuali, che modernizzano, non poco in un genere associato (quasi sempre) alla melodia amorosa e sdolcinata e, maliziosamente affabile. Invece, l’artista trentino che fa col nuovo (e secondo) album “Il tempo qui ed ora”? Impacchetta 10 pezzi, ognuno con una precisa identità, spolverando qua e là pizzicate d’elettronica, ed è proprio da queste idee che capisci che l’impatto col pop sia, oltre che raffinato, anche esaltante per come la formula proposta sia così “fresh”, tesa al restyling inaspettato ma anelato da tempo. La titletrack è una canzone particolarmente equilibrata che si spacca in due, donando un duplice vibrato: prima con aspetti meditativi, e poi aprendo all’ampio respiro sognante. Dopo l’apprezzabile formula pulsante di “Angelo mio”, l’elettronica comincia ad insinuarsi con garbo nell’efficace “La vita sai com’è”, formulata con un refrain vincente e sul quale si potrà puntare come prossimo papabile singolo. Lelli è “Il pittore” che dipinge quadretti di cool-pop, con la saggezza di doverlo attualizzare con aspetti scevri dal melenso e testi forgiati in profondità. Un intreccio di armonici chitarristici orlano il tessuto strutturale di “Fiori rotti”, nel quale Andrea non rinuncia a piccoli interventi rap, come anche in altri episodi dell’opera. Del Nostro colpisce la particolarità della voce, distinguibile tra mille altre senza che si brancoli nel dubbio di sembrare qualcun’altro. “La tua strada” affronta il “dolore” dei genitori che fan fatica a contemplare l’idea che un giorno i figli (come naturale conseguenza) li saluteranno per impugnare il timone di nuova vita. Invece, nel singolo “Scale di grigi” Andrea duetta col feat. di Iskra Menarini, abile nell’apportare sfumature vocali oniriche e suggestive, tese a raffigurare il precario equilibrio tra il bene ed il male che si ripropone (ciclicamente) nel vivere, mentre in “Libero e senza filo” difende a spada tratta l’intoccabile principio di libertà vera, che esula da condizionamenti e manovre invadenti, ed in special modo il suo pensiero è rivolto alla tutela dei bambini. Ora, cosa c’è dentro “Il nascondino delle parole”? Un mondo complesso che può far male, non solo per quelle che vengono sparate senza tatto ferendo a raffica, ma anche per quelle tacitate, con la pretesa di essere comprese, intuite, percepite come se gli altri si dovessero immolare ad immediati Freud della comunicazione. Tutto finito? Quasi. C’è ancora spazio per la salvifica bonus-track “Sotto e sopra il ponte”, narrazione di un vissuto ben impresso nell’imo dell’anima e che può trovare salvezza, magari, con la semplicità di un “ascolto” su tutti i fronti. Staccate la spina della frenesia che impone la vita e prendetevi tutto “Il tempo qui ed ora” per sorvolare “Pindaricamente” (toh! è pure il titolo del suo primo album) il cielo electro-pop di Andrea Lelli , illuminato da dieci stelline che pulsano come fascinosi quasar cantautorali. (Max Casali)

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